14 Giu 2024

Moguls, tre storie di una specialità da scoprire

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Olli Penttala della squadra finlandese esegue una figura durante la sessione di allenamento per le gobbe dello sci freestyle maschile in vista dei Giochi olimpici invernali di Pechino 2022 al Genting Snow Park il 02 febbraio 2022 a Zhangjiakou, Cina. (Foto di Matthias Hangst/Getty Images)

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Da disciplina dimostrativa a Calgary’88 fino alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026: ecco alcuni dei personaggi e delle storie più interessanti dal mondo delle gobbe 

Le moguls offrono sicuramente alcune delle gare più elettrizzanti e divertenti da guardare di tutto il programma dei Giochi Olimpici Invernali. Ma vi siete mai chiesti come è iniziato tutto? 

Come sappiamo la specialità è una delle prime dello Sci Freestyle ad essere entrata alle Olimpiadi, ma ci sono voluti anni di dedizione, duro lavoro e perseveranza a partire dai pionieri di questo sport fino ai grandi campioni che oggi possiamo ammirare. Nel 1988, lo sci freestyle è stato ufficialmente riconosciuto come sport Olimpico, con gare di gobbe e aerials incluse nelle Olimpiadi Invernali di Calgary, in Canada, anche solo se a scopo dimostrativo.  

Questo è stato un momento importante per lo sport e ha contribuito ad aumentare il suo profilo su scala globale. Da allora, le moguls hanno continuato a crescere ed evolversi, alimentandosi grazie ad alcuni leggendari atleti che hanno costruito le fondamenta di questa disciplina. 

Ecco alcune delle loro storie! 

 

Edgar Grospiron, il primo uomo 

Carismatico, estroverso ed estremamente talentuoso. Il francese Edgar Grospiron è stato l’atleta perfetto per inaugurare il percorso Olimpico delle gobbe; uno showman e amante dei party, capace però di essere 3 volte Campione del Mondo (1989, 1991, 1995) e regnare incontrastato sulla disciplina per circa dieci anni. 

Il nativo di La Clusaz (FRA) ha cominciato da bambino con lo sci alpino, non trovando però la giusta dimensione. Un problema che non si è sicuramente posto con il freestyle, un cui Edgar si è trovato subito a suo agio tra salti, rampe e tracciati in mezzo agli alberi. 

Alle Olimpiadi di Calgary 1988, in cui le moguls erano presenti – come già detto – solo a scopo dimostrativo, Grospiron si fermò al terzo posto. Un risultato utile, però, a forgiare il suo carattere, permettendoli negli anni successivi di vincere due titoli mondiali, arrivando in pompa magna ai Giochi Olimpici di casa ad Albertville 1992. 

Grospiron, dopo aver superato agilmente il turno di qualificazione con il miglior punteggio, alzò l’asticella in finale, con una run impressionante conclusasi sul gradino più alto del podio con la medaglia d’oro al collo. I suoi fan scavalcarono la recinzione di sicurezza per issarlo sulle loro spalle. Quando gli è stato chiesto se seguisse una dieta speciale durante l'allenamento, Grospiron rispose candidamente: "Sì: una settimana di vino rosso e la settimana successiva di vino bianco”. Un personaggio unico. 

 

Kari Traa, il vento del nord 

Parlare di Kari Traa vuol dire raccontare, senza dubbio, una delle più grandi atlete delle moguls di sempre.  

Durante i suoi 17 anni di carriera – dal 1990 al 2007 -, Kari vinse 37 gare di Coppa del Mondo, 4 medaglie d’oro Mondiali e soprattutto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Salt Lake 2002. Esordì ad appena 16 anni in Coppa del Mondo sui pendii di La Clusaz (vi ricorda nulla?) piazzandosi al ventesimo posto.  

Prima di riuscire a vedere le stelle, il percorso Olimpico di Traa è stato sicuramente irto di difficoltà. Ad Albertville 1992 il debutto, in cui però non riuscì a qualificarsi per la finale; due anni dopo la terribile beffa: Kara si infortunò al ginocchio a tre settimane dai Giochi, dovendo rinunciare alla seconda esperienza a Cinque Cerchi. A Nagano 1998 il bronzo che spezzò la maledizione, lanciando la volata per le 2 medaglie d’argento ai Mondiali del 1999. Ai Mondiali del 2001, Traa era la chiara favorita e ha conquistato entrambi i titoli. Le sue prestazioni all'inizio del 2002 sono state ancora più spettacolari, assicurandosi vittorie a raffica in tutte le gare di Coppa del Mondo disputate tranne una prima di Salt Lake City. 

L'unica donna ad aver battuto Traa in quella stagione fu l'americana Shannon Bahrke, principale rivale della norvegese e padrona di casa nel 2002. Ovviamente, le due rivali si trovarono a scontrarsi nell’ultimo atto della competizione. La norvegese mise in campo tutta la sua determinazione, ottenendo il punteggio più alto ottenendo la vittoria sulla statunitense per 25,94 punti a 25,06.  

Dopo Salt Lake decise di continuare sino a Torino 2006, dove colse la medaglia d’argento. Dopo non aver preso parte alla Coppa del Mondo 2006/2007, si convinse a scendere in pista per un’ultima corsa ai Mondiali di Cortina 2007. 

 

Mikaël Kingsbury, il supereroe canadese  

Ogni supereroe che si rispetti ha una storia d’origine significativa e indimenticabile, e il canadese Mikaël Kingsbury non è sicuramente da meno. Nel 2002, ad appena dieci anni, il giovane Mikaël vedeva il finlandese Janne Lahtela vincere la medaglia d’oro nelle moguls alle Olimpiadi di Salt Lake City.  

“Io vincerò”. Due semplici parole, scritte su un foglietto e ancora custodite ai piedi del letto nella sua cameretta a Sainte-Agathe-des-Monts, fuori Montreal in Quebec. Un desiderio forte, un mantra da rispettare per un ragazzino nato e cresciuto alle pendici dei Monti Laurenziani, terreno fertile per dei campioni Olimpici. Una promessa mantenuta, guardando il sorprendente curriculum dello sciatore freestyle canadese che include, tra le altre cose, nove titoli complessivi di Coppa del Mondo a cui si aggiunge il record per il maggior numero di vittorie sia nelle moguls che quello di vittorie in eventi di Coppa del Mondo di sci freestyle, oltre ad essere il primo uomo ad aver trionfato ai Mondiali sia nelle Moguls che nel Dual Moguls. Ah, tra l’altro ci sarebbe anche la piccola questione della sua medaglia d'argento Olimpica a Sochi 2014 e dell'Oro ai Giochi di PyeongChang 2018.

Non è esagerato dire che è il più grande sciatore di gobbe di tutti i tempi. A Beijing 2022, però, è arrivata una medaglia d’argento, con il canadese beffato dal giovane (21 anni ai tempi) svedese Walter Wallberg. Siamo certi che ai Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026, il supereroe delle Moguls sarà alla ricerca di riscatto. Un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati, da ammirare anche nello storico debutto delle Dual Moguls alle Olimpiadi Invernali. 

 

Mikaël Kingsbury, Canada, Sci acrobatico, Giochi Olimpici Invernali Beijing 2022

Mikaël Kingsbury, Canada, Sci acrobatico, Giochi Olimpici Invernali Beijing 2022 

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