20 Giu 2024

Para Ice Hockey: cenni di storia

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GANGNEUNG, COREA DEL SUD - 17 MARZO: Young Sung Kim della Corea lotta per il disco con Greg Leperdi dell'Italia nella partita per la medaglia di bronzo di hockey su ghiaccio tra Corea e Italia durante l'ottava giornata dei Giochi Paralimpici di PyeongChang 2018 il 17 marzo 2018 a Gangneung, Corea del Sud. (Foto di Buda Mendes/Getty Images)

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Para Ice Hockey
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Tecnica, potenza, strategia e gioco di squadra: il Para Ice Hockey sarà spettacolare a Milano Cortina 2026 

Estremamente tecnico, capace di unire la potenza e l’esplosività per regalare partite emozionanti a tifosi ed appassionati. Sin dagli esordi alle Paralimpiadi di Lillehammer 1994, grazie a un mix di passione, emozione e dischi che volano a più di 130 km/h, il mondo ha scoperto il fascino irresistibile del Para Ice Hockey, vero e proprio must dei Giochi invernali. 

Uno sport relativamente giovane, ma con una storia affascinante: scopriamola insieme! 

 

Dalla Svezia con furore 

L’origine del Para ice hockey risale agli anni ’60, quando due uomini svedesi, per non rinunciare a giocare a hockey nonostante le loro disabilità fisiche, progettarono una speciale slitta speciale che ovviasse al problema di far circolare agilmente il puck (disco).  

Lo sport – dinamico e imprevedibile - prese piede e nel 1969, a Stoccolma già esisteva un campionato a cinque squadre che comprendeva un mix tra giocatori con disabilità fisiche e giocatori normodotati. Nello stesso anno, sempre nella capitale svedese, fu ospitata la prima partita internazionale di Para ice hockey tra una squadra di club locale e una di Oslo, in Norvegia. 

Negli anni '70, le squadre di questi due Paesi si sono affrontate a cadenza annuale almeno per un paio di volte. Molti altri paesi a quel punto hanno iniziato a fondare squadre, tra cui Gran Bretagna (1981), Canada (1982), Stati Uniti (1990), Estonia e Giappone (1993). 

 

Le prime volte Olimpiche e il debutto a Lillehammer 1994 

L’esordio Paralimpico avvenne nel 1976, quando due squadre svedesi giocarono una partita di esibizione ai Giochi Paralimpici Invernali di Örnsköldsvik, in Svezia. Da quel momento diverse Nazioni svilupparono la loro prima squadra di quello che ai tempi si chiamava ancora ice sledge hockey. Lo sledge hockey è stato poi introdotto alle Paralimpiadi Invernali nel 1994, con la Svezia, inventrice della disciplina, che conquistò la prima medaglia d'oro, dando ufficialmente il via all’età dell’oro dello sledge hockey. 

Il 30 novembre 2016, il Comitato Paralimpico Internazionale ha annunciato che d'ora in poi si sarebbe riferito allo sledge hockey come "Para ice hockey". Di conseguenza, il suo organismo di controllo sarebbe stato rinominato World Para Ice Hockey. 

 

Helge Bjornstad, Norvegia e Jens Kask, Svezia, Para Ice Hockey, Giochi Paralimpici Invernali Lillehammer 1994 

 

Gli Stati Uniti al comando del medagliere

 

Curiosità: nonostante siano stati gli svedesi ad inventare la disciplina, il paese nordico non è quello con più medaglie nel palmares. Sono gli Stati Uniti, infatti, ad essere la nazione che guida il medagliere del Para ice hockey alle Paralimpiadi: 6 le medaglie conquistate, di cui 5 ori e 1 bronzo. Con lo stesso numero di medaglie si trova il Canada che, però, ha portato a casa 1 solo oro, a cui si aggiungono 3 argenti e 2 bronzi. Chiude il podio la Norvegia con 5 medaglie (1 oro, 3 argenti e 1 bronzo). E la Svezia? Giù dal podio con 3 medaglie: l’oro inaugurale del 1994 e 2 medaglie di bronzo. 

 

Il formidabile Josh Pauls, leader anche nella superstizione

 

Josh Pauls è sicuramente uno degli atleti e delle atlete più forti di sempre in questo sport, come ben testimoniato dalle sue 4 medaglie d’oro: un record assoluto. Lo statunitense ha battuto il precedente primato che era nelle mani del connazionale Steve Cash (3 ori e 1 bronzo), attivo dal 2006 fino a PyeongChang 2018.  

Ma qual è il segreto di Pauls? Forse… la superstizione. Pauls è molto scaramantico, e lo si può spesso notare mentre si concentra su una foto di un pupazzetto prima di ogni partita. Se gli Stati Uniti vincono, molti rituali di Paul, come indossare la stessa canottiera e lanciare una pallina da tennis con il compagno di squadra Greg Shaw, rimangono gli stessi. 

 

 

PECHINO, CINA - 11 MARZO: Josh Pauls #27 di Team USA reagisce durante la partita di semifinale di Para Ice Hockey tra USA e Cina al National Indoor Stadium nel settimo giorno delle Paralimpiadi invernali di Pechino 2022, l'11 marzo 2022 a Pechino, Cina. Foto di Wang He/Getty Images per il Comitato Paralimpico Internazionale)

Josh Pauls, USA, Para Ice Hockey, Giochi Paralimpici Invernali Beijing 2022 

 

A Milano Cortina lo spettacolo di uno sport sempre più inclusivo

 

Ma come mai parliamo di atleti e atlete? Questo perché dal 2010, il Para ice hockey è un evento misto di genere! Al momento sono tre le giocatrici hanno gareggiato alle Paralimpiadi: la norvegese Bri Mjaasund Oejen è stata la prima a Lillehammer 1994, Lena Schroeder (anche lei norvegese), è scesa sul ghiaccio a PyeongChang 2018 e infine la cinese Jing Yu ha partecipato a Pechino 2022. 

Insomma: quante motivazioni vi servono ancora per correre a Milano ad assistere dal vivo a questo spettacolo? 

 

VANCOUVER, BC - 19 MARZO: Andrea Chiarotti #15 dell'Italia festeggia il suo gol nel terzo periodo con i compagni di squadra Gian Cavaliere #6 e Gianluigi Rosa #3 durante l'Ice Sledge Hockey Classifications Game tra Italia e Svezia nell'ottava giornata dei Giochi Paralimpici Invernali di Vancouver 2010 alla UBC Thunderbird Arena il 19 marzo 2010 a Vancouver, Canada. L'Italia ha sconfitto la Svezia per 4-0. (Foto di Martin Rose/Bongarts/Getty Images)

Andrea Chiarotti, Gian Cavaliere e Gianluigi Rosa, Italia, Para Ice Hockey, Giochi Paralimpici Invernali Vancouver 2010 

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