22 Mag 2024

Kristian Ghedina, la freccia di Cortina

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Giochi Olimpici Invernali 2002 : Salt Lake City, Afdaling, Descante, Downhill, Alpine Skiing, Skien, 2/7/2002, Salt Lake City, Utah, Stati Uniti --- Kristian Ghedina (Italia) durante l'allenamento di discesa libera maschile dei Giochi Olimpici Invernali 2002. --- Foto di Tim De Waele/Isosport/Corbisjeux Olympiques D' Hiver, Olympische Spelen, (Foto di Tim De Waele/Getty Images)
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Ampezzano doc, l'ex campione di sci è uno dei “padroni di casa” dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026

Velocità è la parola chiave per raccontare, in vista dell'Olimpiade Invernale di Milano Cortina 2026, uno dei “padroni di casa”: Kristian Ghedina. Che sia sugli sci o in auto (dove ha corso come pilota nel Campionato italiano superturismo sul finire della carriera sciistica), il formidabile discesista azzurro - originario proprio di Cortina -, ha vissuto tutta la sua carriera sportiva all’insegna dell’adrenalina in pista. Un campione ampezzano doc, dunque, pronto ad accogliere i partecipanti ai prossimi Giochi Invernali con l’immancabile carisma e simpatia, trasmettendo tutto il suo amore per lo sport.

 

 

Famiglia di sciatori (ma i successi maggiori sono i suoi)

 

Un legame fortissimo quello tra Ghedina e la sua città natale, che sarà rinsaldato ancora una volta di più proprio nei giorni della XXV Olimpiade Invernale del 2026. Kristian è figlio di Angelo e dell’indimenticata Adriana Dipol, prima donna maestra di sci a Cortina d'Ampezzo, il più giovane di una famiglia di sciatori, completata dalla sorella maggiore Katia, anch’essa specialista nelle prove veloci. La parte del leone, però, spetta certamente a Kristian con i suoi 33 podi (con ben 13 vittorie) in Coppa del Mondo e le 3 medaglie Mondiali, a celebrare una carriera lunga oltre 20 anni e chiusa nel 2010 con l’ultima gara ai Campionati Italiani Assoluti di Falcade.

 

 

La prima vittoria di Kristian nella sua Cortina

 

Come nei sogni da bambino, nel 1990, a soli 21 anni, Kristian ha ottenuto il primo successo in discesa libera in Coppa del Mondo proprio nella sua Cortina, sulla pista che sarà teatro delle gare di velocità di sci alpino femminile delle prossime Olimpiadi Invernali 2026, superando per appena 16 centesimi lo svizzero Daniel Mahrer. Quella fu solo la prima di una serie di leggendari primi posti, che hanno proiettato Ghedina tra i migliori discesiti di sempre. Il suo record di 12 vittorie in discesa (a cui si aggiunge una in Super Gigante) lo pone al secondo posto nella classifica all-time tra gli specialisti azzurri della disciplina, battuto solamente dai 18 successi di Dominik Paris, che vivrà in pista tutta l’emozione delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Una carriera leggendaria, che ha visto l’ultimo urrà a dicembre 2001, in un’altra pista mitica per lo sciatore ampezzano: la “Saslong” in Val Gardena.

 

 

Il capriolo della Saslong

 

La pista della Val Gardena è stata senza dubbio una delle favorite di Ghedina in carriera, dove ha colto ben quattro successi in Coppa del Mondo. La penultima apparizione in Val Gardena, però, si è trasformata in magia, quando nello schuss finale della Saslong Ghedina viene affiancato da un capriolo che sta attraversando la pista al suo passaggio: il 12° posto finale, a 1”19 dal vincitore Max Rauffer, conterà il giusto. Nel post gara e nei giorni successivi, non si parlerà d'altro che di quel “saluto” così speciale.

 

13 febbraio 1998: L'italiano Kristian Ghedina gareggia nella discesa libera maschile ad Happo''One durante i Giochi Olimpici Invernali del 1998 a Nagano, in Giappone. \ Credito obbligatorio: Mike Powell /Allsport

Kristian Ghedina, Italia, sci alpino, Giochi Olimpici Invernali di Nagano 1998

 

Milano e Ghedina: dall'incidente alla rinascita

 

Una storia che però avrebbe potuto essere completamente diversa per Kristian Ghedina e che, in un certo senso lo lega anche a Milano, l’altra città sede dei Giochi Olimpici Invernali del 2026. Nel 1991, infatti, è stato salvato all'ospedale di Rho, dopo un pauroso incidente in autostrada che lo ha ridotto per nove giorni in coma. Dopo una lunga riabilitazione e con la forza d’animo che lo ha sempre contraddistinto anche in pista, Kristian non solo si è rimesso sugli sci, ma in pochissimi mesi è riuscito anche a guadagnare i punti necessari per partecipare all’Olimpiade di Albertville 1992.

 

 

La spaccata sulla Streif e l’omaggio di Deromedis

 

E di racconti Kristian ne potrebbe raccontare tantissimi agli atleti in gara alle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026 - oppure ai tifosi che avranno la fortuna di incrociarlo sulle piste o nei luoghi teatro delle prossime gare Olimpiche e Paralimpiche. Ma più che le vittorie è stato il coraggio a imprimere in maniera indissolubile le imprese di Ghedina nella mente degli appassionati. Indimenticabile la spericolata spaccata sull'ultimo salto, a più di 137 chilometri orari, sulla mitica Streif di Kitzbuehel: un gesto tecnico di rara bellezza e precisione che gli è valso la standing ovation dei tifosi austriaci. Il gesto è stato replicato a Beijing 2022 da Simone Deromedis, il più giovane in gara nello skicross maschile, giunto quinto al traguardo. Nella finale il trentino ha salutato il pubblico saltando in spaccata: proprio come Ghedina, 18 anni prima.

 

 

L’impegno per Milano Cortina 2026

 

Legato all'ex sciatrice azzurra Patrizia Auer, Kristian Ghedina è padre di Natan e Brayan, nati nel 2020 e nel 2023. Volto noto della tv (ha preso parte a varie produzioni Mediaset e Sky, tra cui l'ultima edizione di Pechino Express), ha aperto una scuola di sci a Cortina d'Ampezzo, che gestisce con la consueta passione. Da segnalare è anche il suo impegno in vista delle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026: è infatti il direttore del master executive “Ospitalità ed eventi dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali 2026” della Fondazione Universitaria San Pellegrino, per fornire gli strumenti e le competenze necessarie con cui affrontare le sfide logistiche, organizzative e comunicative di un evento di portata internazionale quale le prossime Olimpiadi. “È la prima esperienza in questo ruolo e sono davvero emozionato. Sono certo che studiando e applicandosi, i ragazzi potranno fare poi grandi cose”, le parole di Kristian. Un maestro davvero d'eccezione.  

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