4 Giu 2024

Salto con gli sci: cenni di storia

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ZHANGJIAKOU, CINA - 14 FEBBRAIO: Daniel Andre Tande del Team Norway gareggia durante la prova di salto con gli sci maschile nel giorno 10 delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022 al National Ski Jumping Centre il 14 febbraio 2022 a Zhangjiakou, Cina. (Foto di Maja Hitij/Getty Images)
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Dagli albori di Chamonix 1924 a Milano Cortina 2026, tutto su una delle discipline più iconiche dei Giochi Olimpici Invernali

Stupore, meraviglia, emozione: in tre parole il salto con gli sci. Una delle discipline più iconiche dei Giochi Olimpici Invernali sarà protagonista anche a Milano Cortina 2026. Inserita nel programma delle Olimpiadi sin da Chamonix 1924, indipendentemente dall’edizione di gara, la disciplina è sempre stata ricca di finali inaspettati e attimi incredibili, immortalando gesti tecnici e atletici di rara bellezza, in pieno stile Olimpico.

La competizione ha regalato alcuni momenti Olimpici indelebili nel corso degli anni e gli eventi del salto finiscono sempre per offrire uno spettacolo unico nel corso dei Giochi Olimpici Invernali.

 

La storia: dagli albori a Milano Cortina 2026

Le origini del salto con gli sci risalgono al norvegese Olaf Rye che saltò 9,5 metri nel 1808. Un altro norvegese, Sondre Norheim, è considerato il padre del moderno salto con gli sci: nel 1866 vinse quella che viene definita la prima competizione di salto con gli sci a premi, che si disputò sempre in Norvegia.

Negli ultimi cento anni, il salto con gli sci si è evoluto enormemente, con diverse tecniche di salto che permettono di raggiungere distanze sempre più lunghe. Nel 1985, lo svedese Jan Bokloev iniziò a saltare con gli sci a “V”. Inizialmente questa tecnica suscitò perplessità, ma già nel 1992 tutti i medagliati Olimpici l'avevano fatta propria. La progressiva diffusione di questa tecnica, ormai divenuta lo standard del salto con gli sci, risiede nel fatto che aumenta la portanza generata dagli sci del 28% e incrementa la lunghezza del balzo del 10% rispetto agli sci paralleli.

La disciplina è nel programma dei Giochi Olimpici Invernali sin dai primi Giochi di Chamonix 1924. La competizione a squadre maschile e il trampolino normale femminile sono state inserite rispettivamente a Calgary 1988 e Sochi 2014. 

A Beijing 2022 ha debuttato un nuovo evento, il Mixed Team, la prova a squadre mista, mentre a Milano Cortina 2026 è stata introdotta la prova femminile individuale dal trampolino grande ed il super team uomini che sostituisce la gara a squadre maschile.

 

Nazioni e atleti che hanno fatto la storia

La Norvegia, il paese dove è nato questo sport, è anche quello più decorato, con 35 medaglie Olimpiche di cui 11 d'oro. Seguono altre nazioni europee: Austria (6 ori, 25 medaglie in totale) e Finlandia (10 ori, 22 metalli in totale). 

Il finlandese Matti Nykanen, invece, è il saltatore con il migliore palmarès Olimpico: 5 medaglie, di cui 4 ori e 1 argento. Lo svizzero Simon Aamman ha invece all’attivo 4 ori, mentre la saltatrice più medagliata ai Giochi Olimpici è la slovena Urša Bogataj, con due medaglie, entrambe d’oro ai Giochi di Beijing 2022.

Gli ultimi campioni Olimpici in carica, per quanto riguarda gli uomini, sono il giapponese Ryoyu Kobayashi sul trampolino NH e il norvegese Marius Lindvik sul trampolino LH. La gara a squadre miste di Beijing 2022 è stata vinta dalla Slovenia, mentre quella maschile dall’Austria.

 

ZHANGJIAKOU, CINA - 07 FEBBRAIO: Ryoyu Kobayashi del Team Japan salta durante il Mixed Team Ski Jumping al National Ski Jumping Centre il 07 febbraio 2022 a Zhangjiakou, Cina. (Foto di Cameron Spencer/Getty Images)

Ryoyu Kobayashi, Giappone, salto con gli sci, Giochi Olimpici Invernali di Beijing 2022

Il trampolino di Predazzo sede di gara dei Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026

Le gare di salto con gli sci delle XXV Olimpiadi Invernali si svolgeranno a Predazzo, in Val di Fiemme. Predazzo e il salto con gli sci sono legati da oltre quattro decenni di storia, tre Mondiali di Sci Nordico ed una lunga tradizione di gare di Coppa del Mondo, l’ultima delle quali a novembre 2020 con la vittoria del tedesco Karl Geiger. Lo Stadio del Salto rappresenta uno dei simboli del comune più popoloso della Val di Fiemme, un territorio da sempre connesso al mondo dello sport.

Predazzo, oltre ad essere la porta d’accesso per il Parco Naturale di Paneveggio Pale di San Martino con la sua meravigliosa biodiversità e l’eccellenza di fama mondiale degli abeti di risonanza, che ancora oggi vengono utilizzati per la costruzione degli strumenti musicali (i violini Stradivari su tutti), rappresenta uno snodo cruciale verso la vicina Val di Fassa e punto d’accesso di fondovalle per le piste e le proposte dello Ski Center Latemar, famoso comprensorio sciistico.

La località perfetta, dunque, per ospitare uno degli eventi senz’altro più attesi di tutti i Giochi Olimpici Invernali del 2026.

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