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La storia siamo noi: letteralmente. Lo sci di fondo è sicuramente uno degli sport che al meglio rappresentano la quint’essenza dei Giochi Olimpici invernali, ed è uno dei cinque eventi sportivi a occupare il centro della scena delle Olimpiadi Invernali dal loro debutto nel 1924 a Chamonix, in Francia.
Cent’anni fa il programma partiva dalle gare maschili di 50 km e 18 km, mentre una gara femminile (la 10 km) fu disputata per la prima volta alle Olimpiadi Invernali di Oslo del 1952. Tantissimi i protagonisti, soprattutto scandinavi come vedremo, che in questi cento anni hanno animato e dato spettacolo durante i Giochi Olimpici e non solo.
Ma quali sono le origini di questo sport? E chi sono i campioni che hanno animato le ultime Olimpiadi? Tranquilli: ci pensa Fan26!
Origini nordiche
Per secoli, nel nord coperto di neve, con lunghe distanze tra piccole e isolate comunità durante i rigidi inverni, gli sci erano fondamentali per mantenere i contatti sociali. La parola “ski” viene dall'antica parola norvegese “skid”, che significa un lungo pezzo di legno diviso a metà.
In varie regioni nacquero diverse forme di sci. I moderni attacchi per gli sci si basano sul modello Fennoscandian del XIX secolo. I lapponi usavano attacchi con forellini orizzontali. Gli sci di fondo attuali sono lo sviluppo di quelli dei lapponi.
Dai trasporti…alle gare
I militari norvegesi gareggiavano per sport (e premi) già nel XVIII secolo. Lo sci come sport comincio in Norvegia alla metà del XIX secolo; la prima gara registrata risale al 1842. Il famoso festival dello sci di Holmenkollen ebbe inizio nel 1892, e da principio tutta l'attenzione era rivolta all'evento di combinata nordica. A Partire dal 1901, però, una gara a parte di sci di fondo venne aggiunta al programma, consacrando definitivamente lo sport come un evento imperdibile.
L'evento maschile debuttò – come detto in precedenza -, ai Giochi di Chamonix nel 1924, quello femminile ai Giochi del 1952 a Oslo. Lo sci di fondo è stato da quel momento tradizionalmente dominato dai Paesi nordici, con qualche piacevole eccezione.
Il modo contemporaneo di intendere lo sci di fondo è datato al 1974, in cui durante i Campionati del mondo di Falun in Svezia fanno la comparsa degli sci di fondo in materiale sintetico. Le piste diventano più regolari e battute, facilitando la corsa.
Norvegia, la superpotenza
Lo sci di fondo è sempre stato il serbatoio principale dei successi della Norvegia – tanto negli uomini, quanto nelle donne -, ai Giochi Olimpici Invernali. Gli standard scandinavi sono così alti in questo sport, che le 8 medaglie alle ultime Olimpiadi Invernali di Beijing 2022 potrebbero sembrare un risultato insoddisfacente rispetto alle 14 collezionate a PyeongChang 2018.
Il cinque volte oro Olimpico Johannes Høsflot Klæbo, ha dato seguito alle sue vittorie a PyeongChang 2018 nello sprint, nella staffetta 4x10km e nello sprint a squadre, conquistando l'oro sia nella sprint singola che a squadre a Beijing 2022. Considerato uno dei più grandi atleti della sua generazione (e non solo), Klæbo detiene diversi record in questo sport, in particolare quello di essere il più giovane atleta maschile della storia a vincere la Coppa del Mondo FIS di sci di fondo, il Tour de Ski, un evento del Campionato del Mondo e un evento Olimpico: non da tutti!
In campo femminile, la più grande atleta della storia è sicuramente la leggendaria Marit Bjørgen, ritiratasi al termine delle Olimpiadi 2018, dove ha conquistato cinque medaglie, portando il suo totale Olimpico all’incredibile record di 15 allori. La norvegese è anche la terza Olimpionica di maggior successo di tutti i tempi – contando sia estate che inverno – dietro al nuotatore statunitense Michael Phelps (28 medaglie, di cui 23 ori) e alla ginnasta sovietica Larisa Latynina (18 medaglie, di cui nove ori).
Rimonte mozzafiato e momenti da incorniciare
Ma lo sci di fondo non è solo il dominio degli scandinavi; è uno sport emozionante, ricco di sorprese, fatica e momenti indimenticabili. Proprio come è successo a Beijing 2022.
Agli ultimi Giochi Olimpici Invernali a sorprendere è stata la prestazione della squadra femminile tedesca, che ha vinto medaglie in entrambi gli eventi a squadre. Nello sprint a squadre femminile, la Germania è stata protagonista di uno dei finali più emozionanti che si ricordino, precedendo la Svezia il ROC per meno di un secondo.
La parte più incredibile della storia è che la sciatrice che ha concluso la gara, Victoria Carl, non doveva far parte della squadra. Ha sostituito Katherine Sauerbrey, che si è ritirata dall'evento, regalando alla sua Nazione una vittoria al cardiopalma difficilmente dimenticabile.
Dopo aver vinto la 15km maschile a tecnica classica e aver ottenuto la sua terza medaglia d'oro Olimpica, la stella finlandese del fondo Iivo Niskanen avrebbe potuto godersi un po' di riposo, ma ha scelto di stare vicino al traguardo per aspettare il colombiano Carlos Andrés Quintana, l'ultimo sciatore a completare la gara.
"Gli ho detto: 'Ben fatto'. Bisogna rispettarsi a vicenda come atleti. Tutti hanno lavorato duro per essere qui e arrivare al traguardo significa molto", ha raccontato lo stesso Niskanen. Un vero momento Olimpico!
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